Premessa

  È stato il libro dello storico “di regime” Zambonelli (1984) a stimolare il mio interesse per i fatti di guerra civile accaduti a Campagnola dall'autunno del '44 alla primavera del '45 ed oltre: tale libro, mentre descrive nei minimi dettagli numerose azioni compiute dai partigiani, non spende una sola parola sui fatti che portarono all'uccisione di 27 civili campagnolesi nello stesso periodo (vedi Elenco allegato).

  È chiaro che sono sempre stato interessato alla storia di mio padre, un fatto che ha condizionato in maniera determinante la mia vita; in casa però, con mia madre, l'argomento era vietato, credo che avesse paura di instillare in me e mio fratello dei sentimenti di odio o vendetta. Quando ho letto il libro di Zambonelli e non ci ho trovato niente, ad esempio, della vicenda di mio padre mi sono deciso a cercare di parlare con i testimoni di quel periodo, sia ex-partigiani che familiari delle vittime, per cercare di ricostruire anche l'altra metà della storia. Io sapevo che c'erano state diverse persone uccise dai partigiani ma le mie conoscenze erano del tutto vaghe; si trattava, per cominciare, di ottenere un elenco delle vittime e di conoscere la sequenza temporale dei fatti. Venni a sapere che Dimmo Sghedoni, il sindaco di allora (era l'87 o l'88), aveva questo elenco; gliene chiesi una copia ma mi rispose che doveva vedere se poteva darmela o meno (e comunque non me la diede). Questo elenco era stato compilato da Dante Corradini, impiegato comunale per moltissimi anni, ora in pensione. Dietro mia richiesta Corradini non ebbe alcuna difficoltà a consegnarmi tale documento. Corradini è un collaboratore dell'Istituto per la Storia della Resistenza di Reggio, è iscritto al PCI credo da sempre (è stato anche segretario della sezione di Campagnola dal '73 al '75) ed io gli sono grato perchè molte delle informazioni che ho potuto raccogliere derivano da sue testimonianze.

  Nel seguito cercherò di raccontare i tragici fatti che hanno marcato quegli ultimi terribili mesi di guerra, ed anche i successivi, considerando sia le uccisioni compiute dai partigiani che quelle compiute dai fascisti; per queste ultime mi limiterò semplicemente a ricordare il fatto, questo certo non per sminuirne la gravità ma perchè sono già state descritte con dovizia di particolari in alcuni libri (Baraldi, 1975; Bolondi, 1979; Zambonelli, 1984).