Il 6 Novembre del '44

  I fatti di sangue a Campagnola iniziano relativamente tardi, oltre un anno dopo la costituzione della RSI e l'occupazione tedesca. Il 7 Ottobre '44 un gruppo di partigiani attacca il presidio fascista di Campagnola per far disertare il segretario del fascio, Afro Boccaletti, che da diversi mesi faceva il doppio gioco, essendo diventato un collaboratore della Resistenza. La rappresaglia che ne segue da parte dei fascisti si conclude con l'uccisione di Pietro Battini e di suo figlio Livio (Zambonelli, 1984, pag.88).

  A un mese dall'uccisione dei due Battini, quasi a segnare un triste anniversario, iniziano le azioni dei partigiani contro civili del paese. Le prime due vittime sono Alberto Copelli e Roberto Carpi, la sera del 6 Novembre. Copelli era il gestore del Caffè Nazionale e Carpi dell'Osteria del Sole. C'era il coprifuoco, la gente andava lo stesso nei caffè ma questi venivano tenuti chiusi verso l'esterno. Si trattava di stanare le vittime designate che certamente non avrebbero aperto se non a persone conosciute. I partigiani andarono in un altro caffè e, armi alla mano, costrinsero a seguirli due ragazzi, Vittorio Siligardi e Dino Lodini, di famiglie fasciste (lo stesso Dino Lodini verrà ucciso qualche mese più tardi così come il padre di Vittorio, Ezio). Vittorio Siligardi venne costretto a chiamare fuori Carpi, che, una volta uscito, fu sospinto verso i portici di fronte, della casa dei Righi, e falciato da una raffica di mitra. Umberto Righi, allora bambino undicenne, dormiva nella camera sopra il portico e ricorda quella tragica sera, le grida della figlia di Carpi, Emilia, ed il rumore della scarica del mitra. Il partigiano Zavaroni è indicato come l'esecutore di Carpi. Dino Lodini venne invece usato come esca per Copelli che in quel momento si trovava in casa. Copelli, appena accortosi della trappola, cercò di fuggire lungo le scale, ma venne ucciso da una raffica di mitra. Per molti anni il muro del giro delle scale ha conservato i segni delle pallottole sparate quella sera; io ricordo che, da bambino, ho osservato tante volte incuriosito quelle scalfitture sul muro perchè andavo dal mio compagno di classe Realino Ferretti che abitava nella stessa casa dei Copelli.

  Di cosa erano accusati Copelli e Carpi per meritare di essere uccisi in maniera tanto feroce ? Copelli era certamente fascista ma non risulta che si fosse macchiato di colpe particolari. Carpi era accusato di aver fatto fallire un agguato teso dai partigiani all'Avv. Plessi, cliente abituale della sua osteria. L'Avv. Plessi era un esponente di primo piano del fascismo a livello provinciale; era stato anche Pubblico Accusatore nel Tribunale Provinciale Straordinario che nel Dicembre del '43 aveva mandato a morte i fratelli Cervi (Fanti, 1990, pag.212).