Il comunismo e la pace

    Si sa ovunque che il p.c.i., come del resto tutti gli altri partiti comunisti del mondo, si è fatto promotore e paladino della pace.
    Ha creato a suo uso e consumo il cosiddetto «Movimento dei Partigiani della pace», al quale aderiscono elementi non iscritti al p. c. A dirigere il movimento dei partigiani della pace sono di solito chiamati i comunisti più astuti, quelli che ci sanno fare con i non iscritti al partito.
    La propaganda del movimento dei partigiani della pace è falsa, sebbene l'intenzione della massa sia veramente la pace. È appunto su questa vera aspirazione di pace delle masse che conta il p.c.i. per sfruttarle a scopi puramente politici.
    Perchè è falsa la propaganda di pace del p.c.i.?
    Perchè il comunismo si prefigge come scopo la cosiddetta rivoluzione socialista. Una rivoluzione non è una cosa pacifica. La Russia e la Cina lo dimostrano. Quindi tutta la politica di pace del p.c.i. è falsa ed ha solo lo scopo di portare acqua al mulino comunista.
    Molti partigiani della pace sono infatti divenuti comunisti, perchè entusiasmati dalla falsa politica di pace del partito. A parer loro tutti quelli che non sono nel movimento dei partigiani della pace vogliono la guerra.
    Proprio questo il p.c.i. vuole dare a intendere alle masse: chi è fuori dal movimento dei partigiani della pace, è un guerrafondaio.
    Non è così. Coloro che non vogliono saperne del pacifismo comunista, sanno che la sua propaganda è tutta una menzogna, sanno che il p. c. vuole la rivoluzione; e la rivoluzione è sangue e morte.
    Quindi non vi può essere pace coi comunisti. Questi, poi, hanno troppi conti da regolare con Tizio e con Caio, e con la pace questi conti non si possono regolare; ci vuole la rivoluzione.
    La rivoluzione non è pace.
    Vi sono dei Comunisti (e sono molti!) che affermano: «La nostra politica di pace nel mondo è necessaria, perchè con questa offensiva di pace noi diamo la possibilità alla Cina rossa e alla Russia di fare dei passi in avanti nei propri armamenti».
    Dunque la Cina e la Russia devono fare dei passi in avanti nei propri armamenti. Per fare che cosa? I Comunisti non dicono forse che le armi servono ai capitalisti per fare la guerra? Allora se con le armi si fa la guerra, anche la Russia e la Cina vogliono fare la guerra. E il giochetto della pace è così scoperto.
    Il pacifismo comunista vuole solo dare tempo ai Rossi di armarsi bene. E qui crolla tutta la propaganda di pace cominformista.
    La propaganda di pace del p.c.i. è solo un motivo per rendere scontente le masse e aizzarle contro il governo, per impedire al governo ogni sua iniziativa sociale e per creare le condizioni rivoluzionarie tra la massa.
    La pace comunista non può esistere; essa esiste solo nella Russia sovietica, ma è all’ombra delle baionette dell’Esercito Rosso.
    Ora sappiamo. Il movimento dei partigiani della pace è stato creato per dare tempo alla Cina di Mao e alla Russia di armarsi bene e poter sostenere una eventuale guerra da loro provocata. Il Comunismo vuole la guerra per attuare quanto insegna Lenin, cioè trasformare la guerra imperialista in guerra rivoluzionaria e civile, per la creazione della dittatura del proletariato, quella dittatura che il popolo russo conosce, e contro la quale lotta per liberarsi. Auguro all'Italia che in essa non trionfi la pace comunista. Auguro a tutti i proletari che la dittatura del proletariato non si affermi in Italia. Solo con l'inganno e la menzogna il p. c. riesce a manovrare i lavoratori, a portarli sulla piazza a lottare per una pace che il p. c. non potrà mai dare.
    È tanto grande e studiata l'arte di recitare menzogne e di ingannare i lavoratori, che il p. c. riesce a persuadere gli operai che dice la verità. E gli uomini che dirigono il p. c. osano chiamare stracci e persone indegne, coloro che, accortisi della falsa politica comunista, si scrollano di dosso la polvere che ha loro coperto gli occhi e reso fermo il cervello, che vanno a cercare la verità altrove, dove sanno che essa esiste e che un giorno possedevano.
    Provino a smentire quanto dico. Smentire me, vuol dire smentire Lenin, maestro del comunismo mondiale, che nel suo libro «Estremismo, malattia infantile del comunismo» afferma: «Occorre saper consentire a tutti i sacrifici, usare, se è necessario, tutti gli stratagemmi e processi illegali, agire d’astuzia, talvolta tacere o celare la verità, col solo scopo di penetrare nei sindacati, di restarvi e di compiervi, malgrado tutto, il compito comunista».
    Nei sindacati ormai tutti conoscono quali sono le mene dei comunisti. Lenin del resto ce lo dice chiaramente. Questi metodi sono propri anche del movimento dei partigiani della pace.
    Di esso il p. c. si serve come massa di manovra contro lo stato, per creare fra il popolo l'odio di classe, e al momento propizio servirsi del movimento dei partigiani della pace per fare la tanto desiderata rivoluzione.
    Alla propaganda di pace dei comunisti non si deve credere. Se vuole la pace, il popolo italiano sia contro il Comunismo.
    «Un essere intelligente è il principio attivo di tutte le cose: bisogna aver rinunciato al senso comune per giudicarne, e mi sembra di aver perduto tempo trattenendomi a cercar le prove di una verità così chiara» (J. ROUSSEAU).
    «Non unitevi a un giogo sconveniente con gli infedeli poiché che cosa ha a che fare la giustizia coll'iniquità? e che comunanza v'è tra la luce e le tenebre? Uscite di mezzo ad essi, e separatevene (S. PAOLO, 2a Corinti C. 6, v. 17).
    Liberatevi o lavoratori della falsa politica di pace del p.c.i., cercate la pace vera; la pace di Gesù, nostro Signore e Dio.