Cronaca dell'uscita dal partito

La lettera di dimissioni

Bologna 15-1-53

Signor Segretario,
    Ho deciso, dopo una lunga meditazione, di dare le dimissioni dal P.C.I. e da tutti i suoi vari organismi. Il motivo che a lei sembrerà improvviso, non avendo io mai cessato di dare attività al partito, è l'aver ritrovato in me stesso la fede che mi ha accompagnato fin dalla mia infanzia sino all'iscrizione al partito, la fede in Dio e nella sua infinita misericordia e bontà.
    Oggi, dopo tanti anni, non ho bisogno di consultare alcun materiale stampato o persona, per fare un discorso, un ragionamento. Colui che ho ritrovato, parla dentro di me e mi aiuta a dire, a vivere oggi, domani, mi aiuta ad affrontare ogni cosa con sincerità e con infinito coraggio.
    È la fede religiosa, è Dio die mi ha aiutato, mi aiuta, mi aiuterà; nessun altro mi ha spinto a compiere questo atto, solo la certezza assoluta dell’esistenza di Dio mi ha fatto fare ciò.
    Tutti i miei compagni, giovani e vecchi, che mi hanno avuto loro amico e loro dirigente, mi comprenderanno e dentro di loro mi giustificheranno a ragione.
    A questi compagni ed amici, con assoluta franchezza e sincerità, dico che sarò sempre vicino a loro col cuore e con la mente, e che la causa della classe operaia sarà sempre la mia causa. Per un mondo migliore e in pace ho lottato, per questo sotto le insegne di Dio continuerò a lottare e sono certo che la vittoria l'avrà solo Dio. Distintamente.

MUZZI DANTE    

    Allego le tessere del P. C. I., della C. G. I. L., e ITALIA-URSS per l'anno 1953, le rendo noto di avere respinto pure la tessera onoraria del Calendario del Popolo.

M. D.    

    Comunicato dell'UNITA', 16-1-53.

Stroncata sul nascere una squallida montatura


    A proposito di un preteso a caso di coscienza» che malgrado le distorsioni interessate e gesuitiche della stampa locale, agraria e, clericale, è e resta soltanto un «caso di cattiva coscienza», riceviamo dalla Sezione «Galanti» del nostro partito il seguente comunicato, che stronca sul nascere la squallida montatura imbastita frettolosamente da gente a cui il livore ha ormai tolto la capacità di discernere.
    «La cellula n. 19 della Sezione «Galanti», riunita in assemblea, e presa visione della lettera di dimissioni di Dante Muzzi, ne rileva la evidente falsità e stigmatizza la indegna azione di chi l'ha scritta, il quale, cedendo a illecite pressioni e ricatti, e ben sapendo di prestarsi alla speculazione politica dell’avversario, ricorre alla menzogna e all'inganno nel tentativo di giustificarsi, e di nascondere ciò che tutti i cittadini sanno: e cioè che il nostro partito, mentre conduce una strenua lotta in difesa dei lavoratori, per l'indipendenza e la pace, non impone né vieta ai propri iscritti di professare alcuna fede religiosa.
    Pertanto respinge unanimemente le dimissioni e decide di espellere il Muzzi per indegnità politica; esprime inoltre il proprio sdegno per le palesi e illecite pressioni, tanto più vergognose in quanto vengono esercitate nei confronti di una persona, le cui condizioni fisiche e morali sono depresse da uno stato di lunga disoccupazione.
    Si impegna infine di intensificare la lotta e le iniziative democratiche in difesa delle libertà costituzionali, consapevole che questo è il metodo migliore per rafforzare, la sorveglianza politica e per sventare le manovre di un avversario il quale dimostra di non rifuggire da qualsiasi mezzo, anche il più odioso e brutale, nel tentativo di preservare i suoi privilegi di casta».

La mia risposta al comunicato dell’Unità


    Ho letto il comunicato della Sezione «Galanti» del P.C.I. sul mio abbandono del partito stesso, debbo precisare che la stampa non ha fatto distorsioni di sorta, ma ha riportato in modo obiettivo il mio stato d’animo espresso nella lettera di dimissioni.
    Il caso non è poi come dice il comunicato «un caso di cattiva coscienza», ma un caso non nuovo in Italia e altrove, che manifesta il risveglio della coscienza cristiana per chi aveva perduto ogni contatto con essa e che proprio la lotta contro la Chiesa e il Clero ha contribuito a ridestargli.
    La inesistente cellula 19 non ha potuto poi stigmatizzare la falsità della mia lettera, che è invece sincera e onesta ed è frutto della
    meditazione a cui ho sottoposto la mia coscienza, non cedendo affatto né a pressioni né a ricatti, che mai nessuno ha compiuto sulla mia persona.
    Conosco molto bene la redazione da dove sono uscite le decisioni di respingere le mie dimissioni e di espellermi dal partito dal quale IO ME NE SONO ANDATO. Sono poche persone che, spremendosi la testa, hanno partorito il solito ordine del giorno, pieno di luoghi comuni ormai logori, che del resto mettono ancora in evidenza tutto l'odio e il livore del P.C.I. contro la Chiesa e il clero.
    In quanto poi alle mie condizioni fisiche e morali depresse debbo dire che dal giorno del mio abbandono del P.C.I. sono stato benissimo e che tali condizioni fisiche e morali erano proprio causate dalla mia appartenenza al partito, nel quale non ero più d’accordo di rimanere, perchè in contrasto con la mia coscienza rinnovata.
    Non c'entra poi il mio stato di disoccupazione che del resto è il risultato di contrasti con alcuni dirigenti comunisti, ove lavoravo, contrasti da tutti conosciuti e particolarmente dalla base, che li ha approvati e sottoscritti più di una volta. Mi spiace andare su questo tasto, ma la propaganda comunista e talmente menzognera, che sono costretto a parlarne. Dispiace ai capi e sottocapi comunisti che nonostante i loro sforzi la gioventù apra gli occhi e che, ogni giorno che passa, le file del partito si assottiglino, si scompongano, divengano deboli, anche se in parlamento i Deputati comunisti urlano e muggiscono che la forza del partito comunista è sulle piazze (per la verità non più oceaniche, come un tempo).
    Potrei ancora rispondere a lungo ai miei amici, ma quanto hanno detto i giornali in questi giorni e in particolar modo le due interviste date ai giornali democratici della città, rispondono in modo esauriente alle calunnie e menzogne uscite dalla segreteria della sezione «Galanti».
    Io mando a tutti i comunisti, particolarmente ai giovani, un appello: Meditate, amici, meditate a lungo, chiedetevi perchè succede quel che succede nei paesi comunisti, fate un ragionamento che esca per un momento dalla linea del partito: ciò servirà a molti a far prendere decisioni oneste come la mia. Non lottate contro la Chiesa, contro Cristo Salvatore e Redentore del genere umano. «LA SUA MISSIONE ALTA E DIVINA ÈQUELLA DI STABILIRE LA PACE FRA L'UOMO E DIO, TRA GLI UOMINI STESSI E TRA I VARI POPOLI».

MUZZI DANTE