Il volto dei decreti

Controllo della stampa

    Non certo riporteremo tutti i decreti sfornati da Mao. Alcuni, qua e là. Perchè se ne conosca il vero volto.
    «Se anche per ragioni di convenienza politica è autorizzata la pubblicazione dei giornali privati, la Polizia comunista sta per lanciare un’unica stampa ufficiale, i cui fogli più rappresentativi sono il Hsin Min Pao e il Ta Kung Pao diretti entrambi da personaggi comunisti.
    La libertà di stampa o di altre forme di critica pubblica, benchè siano teoricamente permesse dai Comunisti, in pratica sono strangolate dalla esigenza che tale critica deve essere costruttiva, e deve avere intenzioni buone oltre ad una perfetta conoscenza del problema prima di manifestare il proprio pensiero.
    Anche la pubblicazione dei libri è diventata monopolio di Stato nelle mani della Communist New China Book Publishing Company. Esistono, in verità, piccole case Editrici private, ma anch'esse sono controllate dai Comunisti.
    L'educazione è controllata per mezzo della preparazione di maestri e professori e con l'alterazione dei programmi. Anche nelle scuole primarie il programma contiene corsi obbligatori di politica.
    Nelle Università sono obbligatori per tutti, anche per gli studenti di ingegneria, corsi sulla Nuova Democrazia del leader Comunista Mao Tse-tung e sulla storia dello sviluppo sociale e della dialettica marxista».

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.
    Già nel settembre 1949 il vice-direttore dello sviluppo del Controllo culturale della Commissione di controllo Militare di Shanghai, il signor Fang Chang chiang, dopo aver notato che lo scopo dei giornalisti è di influenzare le convinzioni politiche dei lettori aggiungeva che pertanto non può esistere la cosiddetta attitudine neutrale nel giornalismo .

CMB 1 (1949) 52

    La realtà del controllo governativo è già più che chiara. Ad ogni modo Fan stesso toglieva ogni possibile illusione ai giornalisti della apposizione. Affermato che essi non possono avere una opinione neutrale, in materia politica, il vice-direttore proseguiva: «Alle pubblicazioni che servono gli interessi del popolo sarà garantita la libertà; a quelle invece che saranno contro gli interessi del popolo non sarà garantita. Tutti i giornali, riviste o agenzie di natura reazionaria saranno confiscate o soppresse».

CMB l (1949) 52

    Del resto un suo collega, il comp. Feng Ting, vice-direttore dell'Ufficio della Cina, dipartimento pubblicità, andava oltre il limite della buona fede: «I giornalisti che tengono un contegno reazionario e partecipano al fronte reazionario nel conflitto delle idee debbono essere fermamente soppressi o portati via».

Regimentazione della vita sociale

    «Il controllo di tutta la vita sociale sta effettuandosi con l'organizzazione di varie specie di società e con la riorganizzazione di quelle già esistenti. I ragazzi, p. e., quando raggiungono l'età di 9 anni devono iscriversi nei «corpi dei fanciulli» ove rimangono fino a 16 anni. A tale età entrano nel Corpo Giovanile della Nuova Democrazia, e infine vengono irreggimentati nell'associazione della professione scelta».

(Ivi)

Lo studente...

    È così che lo studente si sentirà duramente spinto a curvarsi sotto la pressione dei dominatori. Alla libera esposizione del proprio pensiero subentrerà una controllata rispondenza dei propri scritti

    col pensiero dei capi. Osare manifestarsi cattolici equivarrà ad esporsi a tutte le più spiacevoli disavventure.
    Uno studente all'esame:
    «La tua composizione è molto buona e meriteresti un voto eccellente se rinunciassi al cattolicesimo. In caso contrario non potrai ottenere il diploma di maturità e non avrai alcun impiego l'anno prossimo».

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Indottrinamento politico

    «Le maggiori cure i Comunisti le rivolgono al settore politico. Ai loro occhi infatti il successo di tale settore è necessario al consolidamento del Governo comunista in Cina.
    A tale scopo provvede il così detto Movimento di insegnamento, per mezzo di corsi di lezioni che si tengono ovunque: nelle scuole, nelle fattorie, negli Uffici Governativi ecc. tutte sotto il controllo ufficiale. Tale movimento tende a fare di ogni Cinese un veicolo politico del regime comunista. Vi si insegna marxismo, leninismo e Mao Tse-tunghismo.
    I suoi temi sono:
    1) Il comunismo è l'unico sistema democratico perfetto; esso è la migliore soluzione di tutti i mali;
    2) La sola Russia Sovietica è fedele amica della Cina; essa non è una potenza imperialistica;
    3) Gli Stati Uniti sono un paese imperialistico e, pertanto, nemico della Cina.
    Ad assistere a tali lezioni del Movimento di Indottrinazione sono obbligati anche i professori di Università. L'Indottiinazione politica è una condizione sine qua non per una possibile convivenza coi Comunisti» .

Restrizioni

    «Il 6 Giugno del 1951 il Governo Centrale di Mao emanò un decreto circa i segreti di Stato. Tale termine si riferisce alle informazioni in tutti i campi dell’attività dello Stato: militare, diplomatico, politico, economico. Quest’ultimo abbraccia bilanci finanziari, sistemi monetari e commerciali, usi, ferrovie, comunicazioni per posta e per telefono, tutto. Talchè furono classificati quali segreti di Stato perfino rapporti geografici e climatici.
    A tutti i settori della polizia governativa vennero dati ordini assai severi per controllare l'osservanza circa i Segreti di Stato. Anche la Radio è sotto un controllo severissimo. Le sanzioni comminate sono severe ma, come al solito, non specificate» .

Libertà di... movimento

    Con fine umorismo, evidentemente preterintenzionale, il 16 luglio 1951 usciva un decreto che stabiliva un capo responsabile per ogni casa. Era suo dovere la tenuta del giornale di casa, il ricordare i cambiamenti di stato dei singoli membri della casa, scuola o istituto. Matrimoni, separazioni, unioni temporanee (!), persone di servizio, licenziati, disoccupati, cambio di impiego, tutto deve essere riferito alla Polizia.
    Per uscire di casa è richiesto un permesso della polizia. (Per il libero movimento del popolo!). Ogni ospite che rimane in casa di altri per 3 giorni deve essere registrato. L’articolo 8 di tale decreto dice che i «trasgressori saranno puniti», senza specificare come.
    Umoristico. Perchè l'annuncio primo di tale decreto apparve come l'affermazione che esso tendeva ad assicurare la tranquillità dell’abitazione e la libertà di movimento del popolo .

Al dettaglio

    Il 30 Giugno 1951 esce una regolamentazione dell’attività degli albergatori. Essi venivano obbligati a denunciare tutti gli elementi sospetti o reazionari (!) che entrassero nel loro albergo.
    Gli stessi obblighi vennero poi estesi ai direttori di teatri, di cinema e dei club notturni: la denuncia degli elementi sospetti o reazionari fra il pubblico .
    Seguiva poi un decreto circa le Tipografie e le Officine di Radio.
    Le une e le altre venivano messe sotto stretto controllo della polizia. Per le Officine Radio si intendeva impedire l'uso della radio ad elementi sovversivi o reazionari .
    Ad indicare la pedanteria paurosamente schiavista del ferreo metodo comunista basterebbe riferire gli ottantotto (88) articoli emanati dal Ministro di Pubblica Sicurezza circa le comunicazioni. Essi considerano ogni circostanza possibile di comunicazione: fino all'infinitesimale. In caso di traffico congestionato la distanza fra due macchine è fissata in m. 5; nel traffico normale in m. 30. I pedoni sono obbligati a tenere la destra .
    A Shanghai fu ritenuto utile aggiungere a quegli 88 altri 54 articoli complementari.
    A riflettere appena a quelle poche leggi surriferite circa la stampa, la vita in casa, nelle strade, negli alberghi, nei teatri, nei cinema, si avverte che bisogna ormai togliere dal vocabolario della vita Cinese la voce «privato». Tutto si muove ormai lungo i ferrei binari di una minutissima rete di controlli statali.

Contro la religione

    Il programma del Gruppo Giovanile della Nuova Democrazia dice: «Il Gruppo Giovanile della Nuova Democrazia deve sviluppare la conoscenza di ogni genere di scienze, nel medesimo tempo pazientemente spiegando ai ragazzi e alle fanciulle il danno della superstizione e della religione, usando tutti i modi possibili ed utili per svelare i fatti falsi e velenosi delle superstizioni e delle rivoluzioni».

CMB 7 (1950) 605

    Un ufficiale rosso il 25 Luglio 1952 scandiva la minaccia programmatica:
    «Se non riusciremo a riformare la vostra Chiesa, noi la distruggeremo».

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    È pilastro fondamentale della religione cattolica la moralità della vita sessuale secondo i canoni naturali e positivi del matrimonio indissolubile e fedele. Prendiamo tra le mani il Manuale rosso per le Scuole Secondarie in Cina: «I Comunisti, e la formazione della gioventù»: «Il libero amore non è una cosa vergognosa».

CMB 2 (1951) 117

Movimento patriottico e persecuzione

    È sorto in Cina un movimento patriottico obbligatorio per tutti. Anche i cinesi cattolici debbono aderirvi. Dietro la splendida facciata dell’amor patriottico però, slittano gli scopi inconfessabili di un odio instancabile contro la Chiesa di Gesù.
    I membri della Chiesa Cattolica sono anche membri della Comunità Nazionale Cinese. Come gli altri cittadini del Paese furono quindi obbligati a partecipare ad ogni attività patriottica.
    Dapprima essi furono obbligati a manifestare pubblicamente il loro amore per la Patria o partecipando a manifestazioni di massa od organizzandone, a tale scopo, per soli cattolici in quanto tali, e precedute dalle scritte: «Chiesa Cattolica di... Parrocchia di...».
    Poi nei discorsi i capoccia rossi lanciano i soliti slogans di partito ecc. che saranno approvati per acclamazione. Le relazioni di tali riunioni vengono fatte circolare anche nei territori delle altre parrocchie. Così tra riga e riga scivolano le prime insinuazioni a tendenza scismatica. Naturalmente il successo della manovra varia a seconda delle zone. Là dove i cattolici resistono ad ogni equivoco, i capoccia comunisti danno alle relazioni un senso perfettamente cattolico. «Vedete — dicono — non si tratta di attacchi contro il Papa, o di separarvi dalla sua sovranità. La fede e il culto di Dio non hanno nulla da temere. La libertà di fede è iscritta nel «Programma Comune»... il Governo protegge la religione, i suoi edifici, i suoi beni».
    Ma là dove i cattolici sono pochi o sono pavidi, cade la tattica addormentatrice e si arriva ad esigere che essi rigettino l'autorità ecclesiastica.
    Poi si passa alle prime critiche contro gli imperialisti. I Missionari stranieri sono servi degli imperialisti. I Missionari stranieri dipendono dal Vaticano. Il Vaticano è alleato degli imperialisti. Ma il Cinese deve difendere la sua terra dagli attacchi degli imperialisti. Dunque il vero Cinese non è legato al Vaticano.

CMB 7 (1952) 550-553

    «Dietro la «Cortina di Bambù della Cina Comunista» tutti i missionari stanno soffrendo sotto la tirannia e l'oppressione di uno stato totalitario. Essi sono privati del diritto divino di predicare e sono costretti a condurre una vita di miserie e di amarezze. Se nelle grandi città i comunisti lasciano ancora suonare le campane, nei
    paesetti essi vietano qualsiasi genere di culto. Tutti gli istituti di carità, quali ospedali, scuole, orfanotrofi, che sempre sono stati esenti da ogni inframettenza politica, oggi sono finanziariamente a terra poichè i rossi hanno tolta ad essi ogni risorsa.»

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Il Dio Stalin

    Basterebbe la lettura di questo inno a Stalin per comprendere a quale punto sia sceso l'asservimento del Comunista Cinese verso la Russia, e quali enormi errori si spargano così in mezzo al popolo.
    Mentre scriviamo, Stalin è morto. Chissà quale nuovo inno scriverà il suo poeta cinese... che nel 1950 (aprile) era presidente del Comitato di Cultura e di Educazione del Governo. Centrale. Kuo Mo-Jo cantava così a Stalin (da l'Observer Shangai):

    Generalissimo Stalin
    Liberatore del genere umano,
    In questo 70° anniversario di tua nascita
    Io ti saluto e ti auguro lunga vita.
    Non c'è nulla di strano che un uomo possa vivere
    Fino a 70 o anche cento anni.
    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
    Ma per te, liberatore del genere umano, la tua vita
    È la vita dei lavoratori del mondo,
    È la vita dell’umanità intera
    Durante questi 70 anni, miliardi innumerevoli sono stati salvati.
I tuoi 70 anni sono stati anni geologici,
I tuoi 70 anni sono stati anni astronomici.
La vita dell’universo è il tuo autunno
La vita dell’universo è la tua primavera.
Lo spazio non può contenere la tua grandezza,
Il tempo non può restringere la tua longevità.
Tu sei vissuto 70 miliardi di anni geologici,
Tu sei vissuto 70 miliardi di anni astronomici.
Tu sei senza fine eternamente vivo.
    Lo strano si è che tu hai già subite più morti.
    I nemici dei lavoratori, gli imperialisti,
    I fautori di guerra, i grossi capitalisti, i grossi latifondisti,
    Tutti questi sfruttatori, succhiatori di sangue, tutti questi valletti,
    Chiedono la tua morte, sperano la tua morte,
    E gioiranno della tua morte.
    Per quanto, in verità, tu sia già morto già tante volte.
    Ma tu vivi per sempre, tu vivrai per sempre,
Il salvatore dei tempi antichi, Gesù,
È morto una volta e, si dice, è risuscitato una volta,
Il salvatore dei tempi moderni sei tu;
Tu sei morto tantissime volte, ed altrettante sei risuscitato.
La morte di Gesù fu una morte vera, la sua resurrezione fu una falsità.
La tua morte è falsa, mentre la tua resurrezione è eternamente reale.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . tu sei eternamente immortale!
    La potenza della bomba atomica è un gioco da bimba al tuo cospetto.
    La minaccia della guerra batteriologica è un sogno per te.
    La tua forza trasformerà le acque ghiacciate del Polo in correnti calde,
    Il tuo splendore muterà il Sahara in un campo fertile.
    La tua saggezza cambierà il corso dei fiumi e sposterà i monti,
    Tu renderai la terra eternamente giovane e
    L'umanità eternamente felice nella fraternità dell'amore».

Indipendenza

    D. Il Governo Comunista Cinese è un governo indipendente dalla Russia?
    R.
Basta leggere l'articolo 2 della Costituzione del Partito Comunista Cinese per accorgersene:
    «Per diventare un membro del partito comunista cinese si richiede:
    1) Adottare l'Internazionale Comunista....
    4) Sottomettersi a tutte le decisioni ed ai decreti dell’Internazionale Comunista...».

CMB 4 (1950) 339

Anticapitalismo... ironico

    Nel giornale comunista Daily Hwa Hsiang dal 7 luglio al 30 agosto 1949 è stato trattato il problema del controllo dei profitti dei capitalisti. Tra l'altre amenità si leggevano, con amara delusione, queste parole: «Il nuovo Governo non ha posto nessun limite ai profitti che l'industriale può fare; se uno può realizzare 100.000 dollari di profitto su 1 (uno) dollaro di investimento questo non sarà guardato male dal Governo Comunista».

CMB 2 (1949) 163

    Non ci si chieda di più. La dipendenza sfacciata del P. C. Cinese da Mosca induce ad una osservazione doverosa. Il tema vitale del Comunismo, il marxismo materialista è denominatore comune in tutti i partiti comunisti disseminati nel mondo. A voler quindi indagare più a fondo nella ideologia del P. C. Cinese bisogna ripiegarsi ancora una volta sulla monotonia blasfema dei testi marxisti. L’Editrice ABES ha già resi di pubblico dominio i testi degli evangelisti rossi. Rimandiamo ad essi il lettore che volesse indagare cercando la spiegazione del fenomeno attuale Cinese.

Un discorso eloquente

    Riportiamo un discorso di un prete, in occasione di un grande comizio popolare indetto dalle autorità comuniste. Leggendolo non si potrà fare a meno di ricostruire la situazione reale del movimento Comunista Cinese.
    Incaricato dalle autorità comuniste di Chun King il sacerdote Padre Tung pronunciò il suo discorso il 2 Giugno 1951.
    Ecco il testo: «Nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo. Così sia. Cuore sacratissimo di Gesù abbiate pietà di noi.
    Maria concepita senza peccato, mediatrice di tutte le grazie, pregate per noi.
    Santi Apostoli Pietro e Paolo, pregate per noi.
    Autorità del Governo,
    Dignitari della Chiesa,
    Cristiani che siete leali con la Vostra fede,
    Signori!
    Il tema di questo discorso sarà: il sacrificio ch'io faccio di me stesso ai due supremi poteri. La mia Religione e lo Stato.
    Alcune persone che non credono nell'esistenza di Dio, nè in quella dell’anima, che non riconoscono nel Papa il rappresentante di Cristo, che non riconoscono la Sacra Gerarchia Cattolica, presentano il Movimento della Triplice Autonomia come un movimento puramente patriottico.
    Quelle medesime persone riconoscono esplicitamente la libertà di aderire alla fede cattolica; esse ammettono l'esistenza di relazioni puramente spirituali tra il fedele e il Papa. Ma un Movimento che si evolve al di fuori della Sacra Gerarchia, oggi ci invita ad attaccare il rappresentante del Papa, Monsignor Riberi. Domani forse ci chiederanno di attaccare lo stesso Papa che è rappresentante di Cristo. E, perchè no?, dopo domani forse ci chiederanno di attaccare il Nostro Signore e Dio Gesù Cristo. Senza alcun dubbio noi possiamo sempre, nel corso di un attacco, distinguere. In realtà però Dio è «uno», il rappresentante del Papa è «uno», il Papa stesso è «uno». Non è ammissibile alcuna distinzione o divisione. Pertanto un tale sviluppo del Movimento della Triplice Indipendenza mi toglierebbe ogni possibilità di restare cattolico. Un simile movimento patriottico è di fatto incompatibile con l'Autonomia della Chiesa Cattolica.
    Signori, io ho un’anima sola e non posso dividerla; ho poi un corpo che può essere diviso. La miglior cosa è, io credo, offrire l'anima mia tutta a Dio e alla Santa Chiesa, e il mio corpo alla mia patria. Se essa lo brama, io non glielo rifiuterò. Dei buoni materialisti che negano la esistenza dell'anima non possono che restar soddisfatti dell’offerta del mio corpo.
    Credo che se lo Stato e la Chiesa potessero collaborare, il Movimento per la Triplice Autonomia, conformabile ai principi cattolici, sarebbe riconosciuto come un movimento patriottico. Se così fosse, quanto bene ne verrebbe sia per lo Stato che per la Chiesa!
    Al contrario, però, con più avanza il movimento, con più lo Stato s’allontana dalla Chiesa, e abbiamo ormai raggiunto un punto ove ogni passo indietro è impossibile. L'ultimo appiglio cui possiamo attaccare la nostra speranza fra poco si spezzerà. Quanto io sono infelice di non poter fermarla! Dato però che io non so porre rimedio a questa situazione, non mi resta altro da fare che offrire la mia anima a una parte e il mio corpo all'altra, nella speranza di promuovere la loro mutua comprensione. Non ho altro da fare finchè tale comprensione non sarà realizzata. Non ho tuttavia alcun rimpianto. Solo io prego Iddio d’aver pietà della debolezza della mia natura e di darmi il coraggio sovrannaturale di restare incrollabile fino alla morte.
    Prego poi le autorità a voler accettare il mio sacrificio e a non usarmi alcuna sorta di indulgenza. Soprattutto se accadesse che io venissi meno, li scongiuro a non tollerare quel mio scoraggiamento.
    La viltà non è forse il flagello della società?
    Comunque, per prevenire me stesso contro ogni viltà e nell’eventualità ch'io perdessi il controllo delle mie azioni e proferissi parole di viltà, io colgo l'occasione, mentre sono perfettamente lucido, per dichiarare solennemente che io sconfesso quanto dovessi dire in tali eventualità e lo dichiaro ora integralmente nullo e privo di senso.
    Sono consapevole che le autorità civili, le quali hanno spesso chiaramente dichiarato che non è loro intenzione di forzarci ma solo di stimolarci, sono consapevole che le autorità civili mi fanno un dovere di parlare sempre con piena franchezza e di non dire mai ciò che non debbo dire. Le autorità desiderano che io firmi una dichiarazione soltanto se io l'approvo sinceramente e che non la firmi ipocritamente se non l'approvo. Le autorità non ci hanno manifestamente data la libertà di parlare e di tacere? Perchè non dovremmo credere alle dichiarazioni delle autorità?
    Supponete che, sotto l'effetto di non so quale paura, io vada contro la mia coscienza, dica il contrario di quello che penso, firmi ciò che disapprovo; in tal caso io inganno vedutamente le autorità. Che se nel mio intimo io dicessi che ho sbagliato perchè forzato, allora io ingannerei la Gerarchia. Ma tale condotta seminerebbe discordia fra il Governo e la Chiesa. Se io strozzo la voce della mia coscienza rinnego il mio Dio, tradisco la Chiesa e inganno il Governo, io non sono altro che un opportunista e un codardo. Noi sarei altro che una di quelle persone di cui nessuno si può fidare, la cui vita non ha valore per nessuno. Chi mi vorrebbe allora? Chi mi aiuterebbe?...
    È chiaro che io sono cattolico. Questo fatto, però, non mi procurerà grande ammirazione da parte dei comunisti. Essi non credono nè in Dio nè nell’anima, nè nel paradiso, nè nell’inferno. È mia precisa convinzione che, così, essi sbagliano. Comunque essi hanno più di una qualità che mi obbliga ad ammirarli, mi toglie dalla mia indolenza e mi fa violentemente ricordare i milioni di martiri della nostra Chiesa nel corso di 2000 anni. Questi martiri sono i soli a spingermi a supplicare Dio, giorno e notte, di perdonarmi i molti miei peccati e di donarmi l'immeritato dono del martirio.
    La prima qualità degna di ammirazione nei comunisti è che essi sono capaci di affrontare la morte. Mai essi tradiscono la loro causa o ingannano gli altri con delle scuse, come fece il gen. Li Ling per giustificare la sua capitolazione: «Se io non affrontai la morte fu per preservarmi per le future battaglie». Ed io, che sono cattolico, sarò io così vilmente attaccato alla vita, sotto il pretesto di preservarmi per i futuri servizi da rendere alla Chiesa? Un cristiano che è capace di tradire il suo Dio, è buono solo di tradire la sua Chiesa e la sua Patria. È un detto comunista: «Per uno che cade ne sorgono 10.000». Come potrebbe un Cattolico dimenticare che il sangue dei suoi morti è seme di Cristiani?
    La seconda ammirevole qualità dei comunisti è di non temere vedendosi accusati di qualunque delitto e condannati a morte. «Gli occhi del popolo — essi dicono — vedono chiaramente e non sbagliano». Questa è la ragione per cui essi affrontano la morte con tanto coraggio. Come adunque temerà un Cristiano di essere falsamente accusato e seviziato, come temerà egli questa morte ingiusta che è senza alcun valore? Come dimenticherà che il nostro «Giudice Supremo è Dio onnipotente, pieno di grazia e di verità, lui stesso Giustizia ed Equità?».
    I comunisti possiedono anche una terza qualità. Quando essi hanno ragione ma non riescono a convincere gli altri, essi sanno come mantenere intatta la loro fede.
    Se accade loro di essere battuti in un argomento o discussione, essi non abbandonano per questo la loro fede, non abbandonano il partito e nemmeno ne diffidano. Come potrebbe un Cristiano dimenticar la sua fede che gli è stata data da Dio?... Se io tradisco il mio Dio e la mia anima, chi si farà garante che io non tradirò la mia Patria e il mio popolo? Questo è il motivo per cui io rifiuto di essere scosso nella mia fede e ancor più rifiuto di essere uno strumento con cui possa esser scossa la fede degli altri Cristiani...
    I Comunisti che io ammiro e il Governo che essi reggono, hanno una esatta considerazione per la Chiesa Cattolica che io amo, e si sforzano di vincere i sostegni dei cristiani. Confesso di sentirmi molto onorato di ciò. Perchè dunque non dovrei pur io raddoppiare i miei sforzi per essere un Cristiano incrollabile, per essere capace di rispondere alla nobile intenzione del Governo? Non mostrerò una testa di agnello dacchè vendo carne di cane, perchè la carne di cane, per quanto possa essere profumata, non sarà mai carne di agnello.
    Non mi accontenterò di ammirare l'incrollabile coraggio dei comunisti e di ringraziarli per la loro nobile intenzione nello sforzarsi di vincere i Cristiani. Io ho ancora un grande desiderio. Ed è di offrire pure loro, sì, pure loro, alla Chiesa Cattolica per portarli a Dio e renderli nostri fratelli nella fede. Non dite che io sono un pazzo che fa cose idiote, nè crediate che io manchi di sincerità. Oso affermare che quando verrà il giorno in cui i Comunisti che hanno un tale ideale, conosceranno realmente la Chiesa Cattolica, diventeranno Cattolici integralmente votati alla loro fede e sorpasseranno mille volte un Cattolico come me. Prego anche Iddio che nel Partito Comunista possano trovarsi molti Sauli che diventino Paoli, i quali sorpasseranno le 1000 miglia quel povero prete che sono io. Questa è la mia più calda preghiera, ed assai prossima ad essere esaudita. Per questo scopo io non mi risparmio alcun sacrificio, pregando con la speranza che la vita terrena che io offro oggi possa essere il pegno della conversione della generazione futura.
    Così io vedo le cose. La composizione di questo discorso è piuttosto manchevole; vogliate scusare un uomo che non ha potuto porvi tutta la cura dovuta. Inoltre, dato che io non ho potuto ottenere la approvazione ecclesiastica, il mio discorso non può evidentemente rappresentare L'opinione della Chiesa.
    Tale discorso non ha nemmeno l'approvazione dell’autorità civile. Esso è unicamente l'espressione di ciò che mi par essere un ideale, ma che forse non è attualmente se non un bel sogno personale.
    Io sono un Cattolico Cinese. Amo la mia Patria, ma amo anche la mia Chiesa. Disapprovo categoricamente tutto quanto è contro le leggi della mia Patria e quelle della mia Chiesa, e soprattutto io rigetto energicamente tutto quanto può generare discordia. Se però la Chiesa e il Governo non possono trovarsi d'accordo, ad ogni Cattolico Cinese, prima o poi, non resterà che morire. Perchè allora non offrire immediatamente la mia vita per affrettare la mutua comprensione di entrambi? Se la mia offerta non è accettata, l'unica ragione si è che si rifiuta ogni comprensione, che si rifiuta la pace. Io penso che il Governo non si permetterà di gettarsi nell'irrimediabile, chiedendo la morte di 3.700.000 Cattolici.
    Se un membro della Gerarchia Cattolica non accetta la mia preghiera o mi considera un allucinato che si mescola in cose che non lo riguardano, questa persona mi può punire con la sospensione, ma nessuno mi può proibire di ricorrere alla più alta Autorità, al Papa stesso, se sarà necessario. Ma se in questa situazione disperata entrambi avremo il coraggio di cercare una soluzione, essa si otterrà.
    Perdonatemi tutte le insufficienze di questo discorso. Nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spirito Santo. Così sia».

    Il giorno dopo, 3 Giugno 1951 egli veniva arrestato dalla Polizia di Chung King.
    Nel testo del discorso è chiara la vera situazione cinese nella vita del Cristiano e la incompatibilità del Comunismo con la Religione.