Atto primo - scena seconda

Il crepuscolo degli dei

    Chi abbia anche una superficiale conoscenza della storia religiosa dei popoli, sa delle formidabili lotte che si accendevano fra gli dei nel Pantheon dei politeisti. Chi non ricorda i poemi di Omero? Bastava si assentasse il sommo Giove perché gli altri dei congiurassero gli uni contro gli altri.
    C'è una sentenza difficilmente rifiutabile. E' del Salvatore di tutti : «Un regno con lotte intestine non può durare a lungo» .
    Scomparso il tiranno capo, i servi si stanno azzuffando fra loro. Uno dei primi, Beria, già è stato fucilato.
    Hanno reiteratamente scritto sul loro foglio, i compagni nostrani, che la morte di Stalin non modificava nulla, che tutto seguitava a correre sulla linea del suo insegnamento.
    Ora impariamo (e siamo nel '56) che già da tre anni corre qualcosa di estremamente nuovo. A Roma soltanto ora cominciano a togliere i ritratti di lui.
    Si parla di tafferugli attorno ai ritratti suoi a Potsdam nell'est berlinese. Ci sono voci di sollevazioni nella regione che gli diede i natali.
    Il maestro infallibile ha commesso molti errori.
    Il marxista-leninista inarrivabile non fu vero leninista.
    I giuramenti rigidi cedono il campo a più indulgenti riserve.
    Fortunato Stalin. E' morto — almeno pare — di morte naturale. Non potranno fucilarlo.
    Però, lo processano da morto.
    Non commuove molto il voltafaccia del comunismo sul suo figlio capo: è una belva che mangia, uno ad uno, tutti i suoi figli.