La parola del papa e dei vescovi - 4

NOTIFICAZIONE

Sono imminenti col 13 prossimo, i giorni, tanto dolci delle feste della nostra cara Madonna di S. Luca; ma purtroppo é scomparsa la gioia e nell’annuncio ci fa nodo alla gola il pianto! La città nostra seminata di macerie, le case tutte segnate da un lutto!
Avremmo necessità davvero di sollevarci stringendoci intorno alla Madre, come i figli nei dolori più acuti della loro vita, fanno colla mamma: avremmo bisogno della sua visita. Ma come ci fu dato consiglio dal Capitolo della nostra Metropolitana e dal Collegio dei Parroci, sembra meglio che noi saliamo alla Madonna, nei giorni, che la terremo esposta sul suo altare dalla sera del 13 a tutto il 21 maggio e là effondiamo nel più intimo raccoglimento le intime pene dei nostri cuori. La Madre divina ci farà sentire la realtà delle parole dei libri santi: Clamaverunt ad te in die afflictionis et tu de coelo exaudisti eos. (Esd. IX). Hanno gridato a Te nel giorno della loro afflizione, e dal cielo Tu hai ascoltata la loro voce.
Ed infatti non dubitiamo che la nostra voce non sia salita o non salga, - e mai invano al trono, - di Maria. Sì: siamo stati martoriati, ma se riflettiamo a quali devastazioni potremmo essere stati soggetti in certi momenti, che noi vedemmo e sentimmo assai perigliosi, per le forze ingenti che solcavano il nostro cielo, dobbiamo ripetere: Misericordia Domini quia non sumus consumpti; fu pietà e misericordia di Dio se non siamo stati distrutti! Perciò confidiamo ancora e sempre e propiziamoci la divina Bontà per la cessazione di questi giorni amarissimi.
E ritornando al nostro paterno pensiero, che in ogni momento ci assilla per voi tutti figli carissimi, ascoltate quello che proprio nel nome della Madre celeste diciamo a tutti e a ciascuno: "Non accrescete i già fortissimi dolori, che ci vengono dal di fuori colla discordia e l’odio fraterno. Basta col sangue versato da fratelli per mano di fratelli; la spada la deve adoperare e solo nell’estremo e severamente riconosciuto bisogno, solo quell’alta Magistratura che ha la formidabile responsabilità della giustizia per non lasciare cadere un popolo negli orrori dell’anarchia. E perciò tutti osserviamo lealmente le leggi. Basta colle denunce dettate da spirito di vendetta, che coglie il triste momento presente per sfogarsi. Basta colla maledetta avidità di guadagno, che approfitta della guerra per fare salire a favolose cifre i prezzi specialmente dei generi di prima necessità. Il giusto guadagno non é vietato, ma ricordiamoci che, sopra tutto in questa ora, carità di Gesù Cristo e carità di patria c’impongono di venire in soccorso di chi ha fame, di chi é senza tetto, senza vestito. Approfittare della sventura per incrudelire é orribile delitto innanzi a Dio e alla patria".
Se a questo programma di veri cristiani e di veri italiani ci ispireremo, meriteremo che la Madonna ci sorrida dalla sua santa Immagine, che desidereremmo, e Iddio e la Madonna ce lo concedano, almeno fugacemente in un giorno e in un’ora che si possa scegliere con sicurezza, portare anche a benedire - sia pure senza pompa di processioni - le vie desolate della città nostra.
Se non lo potremmo fare offriremo il grande nostro sacrificio per nuova espiazione e a nuova impetrazione di grazia; ma fin d’ora ci proponiamo di recarla trionfalmente - quando la Benedetta - ci porterà, candida colomba bene avventurata, il ramo di ulivo.
Il Sommo Pontefice Pio XII, che non si stanca di adoperarsi nelle opere di carità e di propiziazione degli animi e delle cose (e molto che ora non si dice lo conosceremo poi), con lettera del 24 aprile u.s. che vi comunichiamo, ha di nuovo chiamato a raccolta tutti i suoi figli, in prima linea le candide schiere degli innocenti, per dar battaglia al Cuore misericordioso di Dio, interceditrice, Maria. Accogliamo la fervida e accorata parola e: preghiamo, preghiamo, preghiamo; pentiti delle nostre colpe che indubbiamente hanno armata la divina giustizia, la Quale si serve degli artefici di questa tragedia mondiale per richiamare tutti a contrizione: pentiti dei nostri falli, ma insieme fiduciosi in quella divina bontà, che a mille doppi supera l’esigenza della giustizia, e che ha sempre il sopravvento in tutte le opere di Dio.
Lassù adunque vi aspetto tutti, fratelli e figli carissimi, nei giorni della Madonna. Le ripeteremo con la voce del cuore l’ardente voto: Pace con Dio, amore tra i fratelli, sorriso di gioia ci dona o Maria! La breve giaculatoria ripeteremo mille e mille volte, e la faremo ripetere agli innocenti.

Bologna, dalla nostra residenza, questo giorno 3 Maggio 1944.

+ Giovanni Battista Card. Nasalli Rocca di Corneliano
Arcivescovo di Bologna


La parola del papa e dei vescovi
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