La parola del papa e dei vescovi - 14

RICHIAMI

1ª Ci giunge da Parroci e Sacerdoti un doloroso rilievo. In mezzo a tanti lutti e a tante rovine, nel popolo, e non solo nel popolo, si é manifestata una vera febbre di divertimenti e specialmente di ballo.
Innanzi tutto resta nel suo pieno vigore quello che fu stabilito dal nostro Concilio Plenario nel Decreto 202: quando in occasione di feste vi sono BALLI PUBBLICI, cioè APERTI A TUTTI, sono vietate le processioni e le solennità esteriori, anche perché possono essere un motivo di crescere l’afflusso di popolo a tali divertimenti. In Chiesa si facciano devote preghiere che serviranno anche di riparazione.
Si faccia poi una intensa azione di persuasione con i buoni, i sani di mente e di cuore, perché si astengano dal prendere parte a simili divertimenti e facciano opera di sana propaganda cristiana. Dall’altare si evitino inutili invettive, ma si predichi sodamente e seriamente la dottrina cristiana e le massime eterne. Nel tribunale di penitenza ci si attenga alle norme dei buoni maestri circa le occasioni pericolose, la cooperazione, la recidività ecc. Noi facciamo tutto quanto é da farsi da noi..., il resto lo farà Iddio, se sapremo pregare e lavorare con perseveranza, santa concordia e vigorosa prudenza.
Diamo anche in testo italiano il decreto 202 del Concilio Plenario. Si faccia conoscere e si ricordi: "i Parroci ed i fedeli non permettano che i più solenni giorni di festa siano profanati da pubblici balli, (cioè balli aperti a tutti) o con altri divertimenti contrari ai costumi cristiani. Ma, se non ostante i comuni sforzi non potranno essere impedite queste profanazioni, tutti i segni di esterna solennità sono assolutamente proibiti e specialmente la processione".
2ª Anche la moda va ogni giorno peggiorando. Salviamo almeno il decoro e il rispetto alle nostre e nelle nostre Chiese. Perciò non si ammetteranno - come tante volte abbiamo ordinato - ai sacramenti donne e anche uomini non decentemente vestiti, e ognuno capisce che cosa significhi essere vestiti decentemente in Chiesa e per la Chiesa. Più volte nell’atto della S. Cresima sono state allontanate madrine non decentemente vestite. Anche qui non invettive, ma fermezza di metodo e da parte di tutti! Inutile poi dire: ma c’é chi lascia correre! Chi ha coscienza osservi la Legge; chi non la osserva ne renderà conto a Dio e al Superiore, se questi potrà essere avvertito della inosservanza, con chiara e sicura denunzia.
3ª Non si é mancato di elevare proteste contro dolorosi fatti, che hanno colpito, oltre quella di cittadini, anche la vita di degni Sacerdoti. Purtroppo, lo diciamo angosciatissimi, con risultati fin qui non pienamente soddisfacenti. E’ necessario che quanti hanno potere di influire nella pubblica cosa e negli ordinamenti, mettano la loro opera, sia a deplorare con la autorità ecclesiastica i dolorosi fatti, sia ad impedirli.
E’ il momento ora di una santa solidarietà di tutti i buoni, gli onesti, per far cessare uno stato di cose che profondamente addolora e che rende così lagrimevole testimonianza per il nostro popolo italiano, che ha sempre avuto tradizioni così nobili di religione, di civiltà e di gentilezza.
Fin dall’Ottobre pubblicammo nel Bollettino Diocesano questo avviso che ripubblichiamo perché si conosca e si ricordi: E’ opportuno ricordare a tutti le gravi sanzioni che i sacri Canoni hanno inflitto a chi si rende reo di usare violenza contro le persone dei Chierici, Sacerdoti e Religiosi. Il Can. 119 C.J.C. inculca che alle persone sacre di questi si deve la massima riverenza e ricorda che si rende colpevole di sacrilegio chi ad essi fa reale ingiuria; e il Can. 2343 C.J.C. commina la scomunica che si incorre ipso facto, riservata al proprio Ordinario, a chi colpisce con violenza un chierico, un sacerdote, un religioso e religiosa.
4ª Non essendosi ancora raggiunta nel nostro cielo la serenità della vera pace e concordia degli animi, crediamo opportuno che si continui la colletta pro pace in tutte le messe e nelle benedizioni eucaristiche, ancorché si dica l’altra ad petendam pluviam, e ambedue pro re gravi e anche nei doppi di prima classe, esclusi i consueti.
5ª Purtroppo non é possibile quest’anno - ancora - pensare a corsi di Esercizi Spirituali per il Clero. Si supplirà in città con giorni di ritiro - incominciando nel prossimo mese di Settembre; e ciò si faccia anche nei vari vicariati e zone di campagna a cura dei rispettivi Vicari Foranei. Abbiamo bisogno di raccoglierci in meditazione e preghiera per ritemprare le nostre energie spirituali per il nuovo arduo lavoro di ricostruzione spirituale e materiale.

Bologna, li 10 Luglio 1945.

+ Giovanni Battista, Card. Arcivescovo


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