INVITO ALLA CLEMENZA PER WALTER REDER

In merito al problema se debba essere concessa o no l’abbreviazione della prigionia a Walter Reder, responsabile di alcuni degli eccidi di Monte Sole, in carcere dalla fine della guerra, sento, nell’imminenza del Natale, di dovermi esprimere con chiarezza, come pastore e guida della comunità di fede che è in Bologna.
Questa Chiesa interviene nella questione come una madre che dalla strage di alcune fervorose, pacifiche e innocenti comunità dei suoi figli e dall’uccisione di cinque suoi sacerdoti è stata direttamente colpita e offesa.
1. Non bisogna confondere il perdono, che libera il cuore dall’odio e da ogni rancore, col condono del residuo di detenzione.
2. Ogni discepolo del Signore crocifisso, che non dimentica mai di essere stato salvato dalle sue colpe per la misericordia del Padre, non può non perdonare, se vuole con coerenza continuare a dirsi cristiano.
3. L’opportunità del condono può invece essere variamente giudicata e può dare origine anche tra i credenti a valutazioni diverse.
4. La Chiesa di Bologna, che ha già perdonato da sempre, invita tutti i suoi figli, comunque a da chiunque siano stati colpiti e offesi, a liberarsi da ogni risentimento e da ogni pensiero amaro. Ce lo chiede il Figlio di Dio che, morendo ucciso come un malfattore, ha implorato dal Padre pietà per i suoi tormentatori.
5. A questo punto della ormai lunga vicenda, noi - proprio perché vogliamo custodire con amore la memoria delle comunità martiri - chiediamo che si usi clemenza per Walter Reder e gli si abbrevi la detenzione.
Sono certo di essere così in perfetta comunione di spirito coi nostri cinque sacerdoti uccisi e di onorarne nel modo più alto e più intenso la preziosa eredità.
6. Se alla nostra richiesta vorranno liberamente associarsi tutti coloro che a giusto titolo si ritengono coinvolti in questa tristissima storia, ne saremo lieti e confortati; così potremo celebrare tutti quest’anno un più sereno Natale.

Bologna, 19 dicembre 1984.