PRETI NELLA TORMENTA - ABES - BOLOGNA 1946
Questo bel libro scritto bene, con vivacità di tinte e sentimenti, può dirsi il glorioso martirologio del nostro Clero bolognese, (molti in verità furono uccisi in odio alla Fede) nei duri anni della guerra: sono venitrè morti e tre scomparsi. Queste pagine fanno rabbrividire innanzi alla ferocia dei sicari che hanno emulato le più atroci azioni di barbarie dei tempi più neri e più incivili. La ferina rabbia dei tedeschi nelle inumane rappresaglie, la strage dei bombardamenti e le oscure orribili vendette dell’immediato dopo guerra, riempiono di angoscia: ma è bene sieno stati raccolti qui questi episodi, perchè forniranno la documentazione di questa rivoluzione, mille e mille volte più terribile che la tristemente celebre rivoluzione francese. Rivoluzione mondiale questa di tutte le forze più belluine dell’uomo senza Dio! Il monumento di quello che è una civiltà senza Dio! Ben volentieri pubblichiamo qui la lettera della Segreteria di Stato di S. S. e di S. E. il Card. Arcivescovo che hanno salutato, benedetto il lavoro, e raccomandiamo la larga diffusione del bel libro che terrà viva la memoria dei nostri sacerdoti immolati dall’odio bellico e postbellico e preparerà anche l’omaggio che tutta l’Archidiocesi, con a capo l’E.mo Pastore primo sottoscrittore, vuol rendere loro, nel monumento col quale sacerdoti e popolo diranno la loro perenne ricordanza alle vittime dell’odio e li supplicheranno, perchè siano presso Iddio gli intercessori di una effusione di amore cristiano restauratore e santificatore.
Il libro si trova alla "Bononia" e presso l’"Abes" in via d’Azeglio.
Segreteria di Stato di S. S.
N. 145621
Reverendo Padre,
L’Augusto Pontefice a mezzo mio esprime a Lei e agli autori ed editori del libro "Preti nella tormenta" il Suo grazie vivo e cordiale per l’omaggio di una pubblicazione, che opportunamente lumeggia la dedizione di sè e l’intrepidezza di uno stuolo di eroici sacerdoti.
In questo tempo, in cui gli strali della ingratitudine e della malignità sono lanciati contro il Clero, questo libro costituisce una apologia che, rivelando la inoffuscabile grandezza dei sacri ministri caduti nell’esercizio dei loro doveri, richiama l’attenzione e la simpatia degli onesti a difendere coloro che si sono dimostrati e si dimostrano padri, amici e difensori del popolo cristiano.
Augurando al bel libro i meritati successi, Sua Santità ricambia l’omaggio devoto con la Benedizione Apostolica.
Con sensi di religiosa stima mi professo
Reverendo Padre
P. Sebastiano Pazzini O.F.M. - Bologna
Anche Sua Eminenza il nostro Card. Arciv. ha inviato la seguente lettera:
Grazie del graditissimo volume che mi avete portato in dono che senza dubbio avrà larga diffusione nel ricordo dei nostri Sacerdoti e Chierici periti nella tormenta della guerra e renderà pure facile il compimento del proposito da noi e dai nostri parroci preso di erigere quanto prima una cappella che li rammenti perennemente al nostro popolo e ne perpetui figliali e fraterni suffragi.
Benedico a quanti hanno contribuito e contribuiranno a tener viva, attraverso a queste vivide pagine, la memoria delle vittime di un odio, che la loro preghiera e il loro sacrificio, vogliamo sperare, abbiano a spegnere fra i figli di uno stesso padre, che "una mura e una fossa serra" l’Italia e Bologna.
La Casa Editrice A.B.E.S. benemerita per aver edito il libro "Preti nella tormenta" d’accordo con Sua Eminenza il nostro Cardinale Arcivescovo, ha intenzione di fare una pubblicazione circa l’opera svolta a beneficio della popolazione e a difesa dei diritti della chiesa dal nostro Clero secolare e regolare della Diocesi dal 10 Giugno 1940 a tutto il 1946.
Chiede perciò a tutti i sacerdoti che siano stati protagonisti o testimoni di episodi accaduti, in cui entra l’opera del sacerdote, d’inviare relazione scritta alla sede dell’A.B.E.S. in via S. Mamolo 2-II, Bologna.
Raccomandiamo in modo particolare: 1° la data precisa dell’episodio accaduto - 2° la citazione dei nomi dei protagonisti - 3° la citazione dei testimoni anche secolari - 4° la descrizione di tutte le opere di assistenza che ogni singolo parroco o casa religiosa o sacerdote ha compiuto a beneficio di bisognosi, di profughi, e comunque perseguitati dalle vicende della guerra.
Sicuri che la richiesta di Sua Eminenza sarà accolta con gioia attendiamo al più presto possibile i dati richiesti.
C. PATELLI - L. BERGONZONI - Preti nella tormenta.
A cura dell’Editore Arnaldo Forni è stato ristampato, in questi giorni, un prezioso volumetto: "Preti nella tormenta", dovuto alla fatica e alla carità di Luciano Bergonzoni e Cleto Patelli.
Pubblicato nell’immediato dopoguerra (1946), nell’atmosfera ancora impressionata dai tragici avvenimenti, il volume è un affettuoso e doveroso omaggio alla memoria di 25 sacerdoti diocesani e religiosi, travolti dalla bufera della guerra, o coinvolti in quella più triste dell’odio antireligioso e antiumano.
Di alcuni di essi è in fase di preparazione il processo diocesano di beatificazione, perchè (come appare dalle testimonianze di chi visse le tristi vicende) diedero la vita per il loro gregge e in esercizio del loro ministero pastorale.
Il volumetto assume dunque un’importanza singolare, anche per il contributo che potrà dare al processo stesso, facilitando la dimostrazione del martirio, in base alla quale la Chiesa potrà anche elevare alcuni di questi sacerdoti alla gloria suprema dei Servi di Dio, che hanno dato per Lui la vita.
I NOSTRI SACERDOTI UCCISI
È uscito per l’Editrice Abes un volumetto di d. Lorenzo Bedeschi col titolo "L’Emilia ammazza i preti". È un doloroso elenco, da cui risplende l’eroismo di nostri cari e venerati sacerdoti, che hanno affrontata serenamente e fortemente la morte e indicibili tormenti, per essere fedeli al loro santo Ministero, e dove si scorge esecranda la feroce rabbia di tutti i carnefici di varie tinte, ma invasati tutti dell’odio, anticristiano ed antiumano.
Che brutta pagina nella storia della nostra Italia: diciamo Italia perchè purtroppo non l’"Emilia" sola "ha ammazzato i preti", e duole che troppo spesso si metta la nostra Emilia in una luce di barbarie, che sembra una sua triste prerogativa! In verità molte altre regioni in quei tristissimi anni si sono macchiate di orribili crudeltà e di vergogna.
Vi sono forse nel libro alcune dimenticanze, per es. d. Medardo Venturi parroco di Qualto, scomparso nel 1944, portato in prigionia e morto o in viaggio o colà: inutili furono tutte le molteplici ricerche fatte anche attivamente dallo stesso Card. Arcivescovo.
Ad ogni modo queste pagine portano il pensiero a questi cari nostri sacerdoti, che non dobbiamo mai mettere in oblio, e rinverdiscono quello che fu annunziato, ma che non è ancora una realtà, cioè il pensiero di una cappella votiva per i Bolognesi al Santuario della B. V. del Soccorso al Borgo, per ricordare i nomi, e per rinnovarvi i suffragi: pensiero che ebbe il caldo incoraggiamento e la affettuosa benedizione con una prima offerta dell’Em.mo Cardinale Arcivescovo di Bologna.
Le pagine di d. Bedeschi sono precedute da una briosa introduzione di Egilberto Martire, scritta come egli sa scrivere.
Il volumetto costa L. 100. Merita di essere largamente diffuso.
IL MARTIROLOGIO DEL CLERO ITALIANO
Esce in questi giorni il "Martirologio del Clero Italiano nella 2.a Guerra Mondiale e nel periodo della Resistenza (1940-1946)" Roma 1963, pp. 334, 26 fuori testo, rilegato in tela con fregi in oro e sovraccoperta in plastica, L. 5.000. Edito a cura dell’A.C.I. (Via della Conciliazione 1 - Roma - c. c. p. n. 1/22330).
È un volume che documenta il sacrificio di 729 tra Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Chierici, Seminaristi e Fratelli laici. Si compie così un voto, fatto dall’A.C.I. nel corso delle Ufficiali onoranze al Clero vittima, celebratesi a Reggio Emilia il 2 marzo 1958, di pubblicare "ad perpetuam rei memoriam" gli "acta" di autentiche testimonianze di Sangue del nostro Clero in periodo veramente tragico per la Patria.
Nella prima parte del volume sono stati tracciati, in ordine alfabetico, i profili delle 729 vittime, registrando il Cognome e nome, la Diocesi o la famiglia religiosa d’appartenenza, quando possibile l’Ufficio esercitato, la data, il luogo e la causa della morte, particolari significativi, eventuali riconoscimenti civili e militari. Tutto è stato valentemente redatto in modo scarno ed essenziale e, pur di registrare dal vivo, spesso usando le stesse parole delle risposte pervenute, specie quando la notizia veniva da testimoni oculari o da persone che ben conoscevano le vittime.
Nella seconda parte, ampi e numerosi indici e tavole statistiche di consultazione, danno la possibilità di far molte considerazioni sulla prima. Le cifre, pur nella loro naturale freddezza, ci rivelano inaspettati e singolari primati di sacrificio.
Tra i morti e dispersi del Clero secolare, ad esempio, secondo le categorie sono annoverati: 6 Vescovi, 227 Parroci, 38 Vice parroci, 88 Cappellani militari, 7 Assistenti di ACI, 56 con altri uffici, 49 chierici e seminaristi. Mentre tra il clero regolare: 3 Vescovi, 11 Parroci, 3 Vice parroci, 60 Cappellani militari, 1 Assistente di ACI, 16 Missionari, 84 con altri uffici, 80 Chierici e fratelli laici.
La ripartizione del clero secolare secondo le regioni conciliari vede la Toscana con 75 vittime, seguita dal Veneto con 63, dalla Romagna con 51, dal Piemonte con 47, dall’Emilia con 41, dalla Liguria, Lazio e Campania con 29, dalle Marche con 24, dalla Lombardia con 23, dalle altre regioni con indici inferiori.
È impressionante la lettura della tavola che riporta la statistica secondo la causa di morte e di dispersione: 57 morti in combattimento, 31 in prigionia, 18 nei campi di concentramento, 279 assassinati per rappresaglia o per odio di parte, 265 morti durante bombardamenti, 49 per malattia in servizio, 30 dispersi.
Le decorazioni militari e civili riportate nel volume con le relative motivazioni sono 73; di cui 8 medaglie d’oro al V. M., 5 al V. C., 1 della Resistenza, 2 varie; 30 medaglie d’argento al V. M., 1 al V. C.; 12 medaglie di bronzo al V. M.; 14 Croci di guerra.
Poche tavole fuori testo, ma preziose perchè inedite, riportano documenti fotografici interessantissimi, come il testamento del cappellano militare Don Loy, alcuni messaggi di Don Mei scritti subito dopo la sentenza di condanna a morte, la foto di Don Pessina immediatamente dopo l’assassinio.
A. CARBONI - Don Elia Comini - Sacerdote salesiano - martire del ministero sacerdotale - Bologna, 1977.
Il dott. don Angelo Carboni, parroco di S. Maria delle Muratelle, con affetto ed eleganza di stile, ha steso una breve biografia del sacerdote Don Elia Comini, salesiano (Calvenzano 7-5-1910 - Pioppe di Salvaro 1-10-1944), coinvolto con altre vittime nella tragica strage di Pioppe di Salvaro.
Il profilo di 80 pagine è andato esaurito in pochissimo tempo e don Carboni, con rinnovata diligenza, ne ha ristampata una seconda edizione, notevolmente ampliata e arricchita, esattamente duplicata nelle pagine.
Don Carboni documenta con scrupolosa esattezza la vita dell’eroico sacerdote salesiano dalla nascita alla fine gloriosa della testimonianza del sangue.
Con Don Comini viene ricordato nel volume anche l’altro sacerdote P. Cappelli, dei sacerdoti del S. Cuore, finito eroicamente nella stessa tragica avventura.
In questi ultimi giorni don Carboni ha curato la terza edizione del suo lavoro. In questa terza revisione egli arricchisce il suo studio, oltre che di nuove testimonianze, anche di un capitolo doveroso intorno alle tre luminose figure degli intrepidi parroci, cui è dedicata, insieme con le vittime della "Creda" e della "Botte", questa edizione: Don Ferdinando Casagrande, Don Giovanni Fornasini, Don Ubaldo Marchioni.
Di Don Comini e degli altri sacerdoti che offrirono per i loro greggi la vita è stata avanzata da alcuni sacerdoti amici la richiesta di iniziare una causa di dichiarazione di martirio in vista della Beatificazione.