Arnaldo Fiorini, ingegnere
Qualche mese prima della rinuncia di don Guido fui eletto consigliere comunale di minoranza. Lo fui poi per due mandati successivi. Don Guido sollecitava i giovani di A. C. ad impegnarsi in politica, nel senso di ‘governo dello stato’, per dare un contributo cristiano nelle discussioni e deliberazioni della cosa comune. Lui, a differenza di altri sacerdoti, come ad esempio don Manete Tomesani, non è mai stato iscritto alla
D. C., partito allora fiancheggiato dalle organizzazioni cattoliche. Don Guido ci ricordava di impegnarci sempre secondo quanto prescriveva la dottrina sociale cristiana. Libertà e carità. Quando si trattavano temi inerenti al bene comune dei cittadini ci suggeriva di tenere sempre un fermo e deciso comportamento.
Molto spesso andava a Roma per chiedere aiuti economici per le opere parrocchiali; tornò dopo una visita a Pio XII con venti milioni di lire che diedero un buon e decisivo ‘colpo’ alla costruzione del cinema Fanin.
Dai Ministeri del Lavoro e della Pubblica Istruzione ricevette poi aiuti ‘burocratici’ per l’avviamento delle altre opere parrocchiali in particolare per le scuole di addestramento professionale.
Quando si fece il campo da calcio a fianco dell’INAPLI, esso doveva servire sia a quel centro sia ai giovani della Sede. Si costruì anche un locale per una palestra, quello che ospitò le prime raccolte Emmaus e che con don Sazzini divenne il centro di raccolta e propulsore del Centro Missionario.
Don Guido venne però denunciato dall’amministrazione comunale ‘per abuso edilizio’ avendo fatto installare un minuscolo spogliatoio di supporto al campo sportivo. Fu condannato a 5 gg. di carcere, pena tramutata in pena pecuniaria. Per sottolineare l’enormità del fatto disse che avrebbe gradito scontare la pena detentiva in carcere.