Giovedì 22 Marzo, durante le Sante Missioni tenutesi nella Cripta della Metropolitana S. E. il Cardinale Arcivescovo con paterno affettuoso pensiero ha voluto ricordare in un solenne rito di suffragio tutti i suoi diocesani: sacerdoti e fedeli che nelle diverse parrocchie divenute zona tormentata del fronte sono caduti vittime innocenti di questa guerra, associandosi nel doveroso tributo di preghiere parroci e parrocchiani ora profughi in città.
Al mattino parecchi parroci profughi celebrarono la S. Messa in suffragio dei morti delle loro parrocchie con l’assistenza dei propri parrocchiani, molti dei quali si accostarono ai Santi Sacramenti.
Alle ore 10 dopo il canto dell’Ufficio dei morti, l’Em.mo Cardinale Arcivescovo con l’assistenza dei Parroci profughi celebrava la S. Messa di Requiem per tutte le povere vittime, quindi, dal trono, impartiva l’assoluzione al tumulo, al canto del "Libera me Domine".
Rivolgeva poi ai numerosi fedeli che gremivano la Cripta paterne parole: Rammenta il pio e venerato luogo dove presso le reliquie dei proto-martiri bolognesi si leva l’Ostia Santa del Sacrificio del Divino Martire e implora ai desolati piangenti il conforto inestimabile, unico e insostituibile di quella fede, che essi, i martiri, hanno suggellato col loro sangue; implora ai cari morti la luce e il refrigerio nella patria eterna, e che sia ad essi affrettata dallo stesso sacrificio loro imposto dalle dure, inumane, crudeli vicende della guerra. Confida che la loro voce, e soprattutto quella delle vittime innocenti, e son tante! abbia ad affrettare dalla Divina misericordia il sospirato giorno col quale un po’ di sereno risplenda sulla notte e nella tenebrosa notte in cui è immersa la povera umanità e più che mai la martoriata diletta nostra patria. La voce dei Pastori, quella degli afflitti loro greggi, quella dei passati già nell’altra vita, oh! salirà, avvalorata dalla potente voce del Sangue Divino al Cuore di Dio e ne verrà la dolce risposta amorosa: Pax vobis!
Comunica poi che, nella stessa mattina, ha ricevuto un messaggio col quale il Santo Padre assicura di essere un’altra volta (la terza volta) intervenuto a raccomandare ai belligeranti perchè siano a Bologna risparmiati nuovi lutti e nuove rovine e invia al pastore e ai fedeli afflitti confortatrice la Benedizione Apostolica.
Durante la cerimonia venne distribuita agli astanti un’immagine ricordo con questa epigrafe dettata da S. E. il Cardinale Arcivescovo: