L’attuale querelante, eletto senatore di diritto, nel gruppo parlamentare comunista, è nato a Roma — dove risiede — il 10 febbraio 1902.
Operaio ed artigiano, organizzò la gioventù socialista e partecipò alle dimostrazioni antinterventiste durante la guerra 1915/1918. Nel 1917 venne arrestato per aver preso parte ad una manifestazione di protesta contro il proseguimento della guerra, tenuta davanti al Palazzo di Montecitorio. Era ancora minorenne e perciò fu messo in libertà dopo quattro giorni e condannato a pagare 80 lire di multa.
Nel 1921 si iscrisse al P. C. I.. Nel 1923 fu arrestato per la seconda volta, insieme con i componenti del comitato centrale del partito. Rimase in prigione per sei mesi e poco dopo usufruì di una amnistia a favore dei responsabili di attività antimilitarista.
Nello stesso anno partì dall’Italia e raggiunse clandestinamente Mosca di dove rientrò dopo qualche tempo e diresse il foglio clandestino «L'Avanguardia». Ma nel 1928 fu scoperto dalla polizia e arrestato a Bologna insieme a Li Causi e condannato a 12 anni di carcere dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. Ma anche questa volta beneficiò di una amnistia per cui dopo sei anni di detenzione, fu nuovamente messo in libertà.
Nel 1935 riuscì a rifugiarsi in Francia. Durante la guerra civile spagnola combatté nei reparti internazionali con lo pseudonimo di «Edo». Rientrato in Francia si prodigò nell'assistenza alle brigate internazionali che avevano passato il confine al momento del crollo della resistenza dei rossi.
Durante la seconda guerra mondiale — dicono le biografie ufficiali — soggiornò in Russia dove svolse attiva propaganda attraverso i microfoni di Radio Mosca. Nel 1944 rientrò in Italia e fece subito parte di una delegazione del P. C. I. in Sicilia.
Nel maggio del 1945 fu nominato segretario della federazione romana; membro del Comitato e della Direzione Centrale; Consultore Nazionale designato dal Partito Comunista. Attualmente il sen. D'Onofrio è responsabile dell’ufficio quadri della direzione del P. C. I. e segretario regionale per il Lazio.
Eletto deputato alla Costituente per Roma (XX collegio), con 27.660 voti preferenziali, intervenne, durante i lavori di quella assemblea, quattro volte nelle discussioni parlamentari.
È stato eletto senatore di diritto per aver fatto parte della Assemblea Costituente e per aver scontato 6 anni e quattro mesi di reclusione su condanna del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato.