Mauro Pedrazzoli, Sindaco
Aristide Gozzi, Vice-Sindaco
Francesco Biancoli, Leader dell'opposizione (come si dice adesso)
Comune di Campagnola E.
(Reggio E.)
".... Io penso che la storia ti piace, come piaceva a me quando avevo la tua età, perchè riguarda gli uomini viventi e tutto ciò che riguarda gli uomini, quanti più uomini possibile, tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono tra loro in società e lavorano e lottano e migliorano se stessi non può non piacerti più di ogni altra cosa." A.Gramsci "Lettere dal carcere", Ed. Einaudi 1971.
Cari concittadini,
nel momento in cui, per la prima volta dalla fine della guerra, sulla scena politica di Campagnola è presente una nuova maggioranza, ed anche una affatto nuova opposizione, e nel momento in cui, con l'espansione urbana del paese, si porrà il problema di una nuova toponomastica, mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione alcuni nomi da assegnare alle nuove vie.
Vorrei suggerire i nomi di Don Umberto Pessina, del Cap. Fernando Mirotti e di Natalino Lodini, tutti e tre accomunati dallo stesso tragico destino, e cioè quello di essere stati assassinati da bande di ex-partigiani nel clima di violenza politica dei primi anni del dopoguerra. Ricordo brevemente la figura delle tre vittime.
Un'ultima questione. Prendo lo spunto da una lettera al "Corriere" (La stanza di Montanelli) del 27 Gennaio di quest'anno, inviata dal Sindaco di Baucina (PA) che informa di aver intitolato una via del paese ai "Martiri delle Foibe". Anche Campagnola credo dovrebbe ricordare i Martiri delle Foibe. Si trattò della prima grande pulizia etnica in Yugoslavia e l'aspetto tragico è che, siccome le stragi vennero perpetrate dai partigiani di Tito, a prendere le difese in Italia delle popolazioni istriane e giuliane furono solo i neo-fascisti, oppure, se qualcuno denunciava le stragi delle Foibe passava immediatamente per fascista. Per ironia della storia, oltre 50 anni dopo è toccato proprio al governo D'Alema mettere a disposizione basi e bombardieri per andare a bombardare gli ex-compagni yugoslavi!
Insomma, io penso che avesse ragione Gramsci, penso che la storia (tutta la storia, non la storia raccontata a metà come talvolta è stato fatto) debba insegnare qualcosa alle giovani generazioni e che gli eventi di anni terribili che abbiamo attraversato non debbano essere dimenticati. Ritengo giusto che, così come diverse vie del paese sono intitolate a vittime della rappresaglia fascista, altre vie dovrebbero essere intitolate a vittime di ex-partigiani quando la guerra era abbondantemente conclusa. Rimango fiducioso pertanto che, nel clima di auspicata interazione tra cittadini ed Amministrazione Comunale, questi miei suggerimenti possano essere positivamente accolti.
Cordiali saluti,
Flavio Parmiggiani
Campagnola, 14 Febbraio 2000