Fratelli e Figli carissimi,
Avevamo già disposto per la cara visita della nostra Madonna di S. Luca nei consueti giorni; ma ora dobbiamo affrettarci a porgere alla celeste Madre il nostro tenero e affettuoso ringraziamento, per avere serbata incolume la nostra Città da quanto ci teneva in così trepida ansia e per implorare da Lei che tutti manteniamo nell’ora solenne che si vive quella operosa calma che é segreto per la nascita delle nostre famiglie, della città, della Patria.
Nel pomeriggio di domani 22 Aprile porteremo la venerata Immagine nella Metropolitana e vi resterà fino al giorno dell’Ascensione 10 Maggio, quando sarà ricondotta lassù.
Benedico tutti di cuore e tutti aspetto intorno alla Madre, per dirle ancora una volta: Maria Ti sei nuovamente addimostrata come Ti salutarono i padri nostri "Gloria e Presidio" della tua Bologna.
Giovanni Battista Cardinale Nasalli Rocca di Corneliano, Arcivescovo di Bologna
S. E. in data 17 Aprile aveva indirizzato al clero e al popolo la seguente notificazione:
Mentre vi rivolgiamo questa Notificazione, la guerra più che mai incombe e già stringe sulla Nostra Città; ad onta di questa ora difficilissima che viviamo, Fratelli e Figli carissimi, ci prepariamo a portare la Nostra Madonna per la Sua Materna visita, di cui sentiamo più che mai vivo il bisogno, per deporre a Lei la nostra figliale preghiera: Faccia la vergine Dilettissima che con la città incolume, le famiglie siano risparmiate dal pianto per gesti di passione, paralizzatrice di quella rinascita alla quale tende ogni cuore.
Perciò sabato 5 Maggio direttamente dal Santuario porteremo la Venerata Immagine in Metropolitana, che come fu possibile abbiamo curato fosse un poco riparata e vi resterà a tutto il giorno della Ascensione (10 Maggio), quando nella stessa maniera sarà ricondotta lassù.
"Andiamo tutti, figli carissimi, alla Madonna, risentiamoci fratelli vicini alla Mamma. Riconciliamoci con Dio, riconciliamoci fra noi, sotto il peso dei dolori che si sono abbattuti sulla nostra patria. Fervidamente preghiamo perché la vincitrice grazia di Dio, che piega le volontà, vinca tutti i propositi di allontanare dagli uomini il gran dono della pace, della concordia degli spiriti nella quale solo é il segreto della rinascita delle nostre povere famiglie, delle nostre case, della nostra città, della Nazione, dalle ruine, dalle macerie, dai lutti che negli occhi nostri provocano il pianto e così amaro pianto! La rinascita per la quale quanti siamo sinceramente cristiani e italiani dobbiamo darci lealmente la mano.
Miei figli carissimi, vi desidero - tutti senza eccezione - ai piedi, meglio, vicino al cuore della Mamma celeste. Nessuno vi potrà parlare come vi potrà parlare al cuore Lei. Nessuno ci potrà consolare come ci potrà consolare Lei.
Alla Santa Comunione accostiamoci condotti come per mano sua con vero spirito di Fede, con ardore di carità, con intensa preparazione, con fervoroso ringraziamento ogni volta; e colla voce sua e del suo divin Figliuolo - sempre Salvatore e Redentore dell’umano genere - diciamo colla confidenza degli apostoli nell’infuriare dell’onde: "Signore salvaci perché periamo. Domine salva nos perimus!" la bella ardente aspirazione giaculatoria da ripetere senza posa nei nostri affanni".
Noi confidiamo che questo conforto ci sia concesso dalla nostra Madre celeste in questo momento di tanta trepidazione e che Essa da buona Mamma voglia avvicinarsi ai suoi figli che tanto desiderano nel "suo sen regole" deporre le loro lagrime, le loro angoscie.
Vi benediciamo di cuore tutti, fratelli e figli carissimi, e come a tutti siamo stati vicini e partecipi in ogni angoscia, tutti aspettiamo per pregare insieme per offrire insieme il figliale, tenero tributo di una supplica bagnata di lagrime e intessuta di inenarrabili pene che deve salire accetta al cuore di Dio. Egli non può respingere da sè‚ un cuore contrito e umiliato. Cor contritum non despicies! E ci sia dato di rivedere e risentire la serena gioia nell’anima nostra e intorno a noi.
Bologna, dalla Nostra residenza nel Palazzo Arcivescovile
17 Aprile 1945