Eminenza Reverendissima,
il cambio degli eserciti avvenuto stamane senza combattimenti locali, risparmiando vite e monumenti, ha dimostrato quanto la Divina Provvidenza ami Bologna città prediletta della Madonna, che ancora una volta dal suo monte della Guardia ha voluto essere presidio della città di cui é sommo decoro. Ma il Signore che si serve sempre di cause seconde ha usato di Voi in modo precipuo in questo laborioso tragico momento, trovando nel Vostro animo paterno e nella Vostra attività prudente ed instancabile gli strumenti pronti ed atti al difficile scopo.
Dopo avere pertanto ringraziato il Signore, e promesso alla nostra Protettrice il prossimo trionfo, esprimo a Voi, Eminenza, la riconoscenza mia, dei Colleghi tutti e della cittadinanza per l’opera che avete svolto in nome della carità cristiana.
Che Voi possiate ancora fermare l’ondata di sangue fraterno che non accenna ancora a fermarsi.
Della Eminenza Vostra
A Sua Eminenza Reverendissima
il Sig. Card. G. B. Nasalli Rocca
Arcivescovo di Bologna
S. E. ha risposto così:
Monsignore Reverendissimo
ringrazio di cuore della sua lettera in data di ieri e dei sentimenti espressici con tanta figliale devozione, a nome suo, dei suoi colleghi, interpretando quelli della cittadinanza.
Noi abbiamo cercato di fare coll’aiuto di Dio il nostro dovere, fidenti nella celeste protezione della Vergine Madre nostra che veramente dobbiamo salutare riconoscenti una volta ancora presidio della nostra città. Con tutte le nostre forze come abbiamo fatto fin qui, continueremo e lo dicemmo subito ieri, a fare opera perché cessi ogni fratricida lotta e ritorni pienamente la fraterna concordia, segreto di ogni benessere.
Benedicendo di cuore esorto tutti voi, carissimi miei collaboratori all’opera santa di ricostruzione e pacificazione che ora urge.
P. S. - Sarà molto bene che le parrocchie della città guidate dai loro zelanti pastori si succedano in devoti pellegrinaggi alla nostra venerata e cara Madonna di S. Luca, mentre si trova qui in città, organizzandosi nella migliore e più opportuna maniera. V. S. può farne parola ai suoi colleghi, anche in nostro nome.