Dal 18 al 27 gennaio 1935, dopo 12 anni dalle ultime, si sono tenute le sacre missioni al popolo dai sacerdoti don Sebastiano Lenzi, parroco di Castagnolino, e don Giuseppe Baroni, arciprete di Santa Maria di Galliera, mandati dalla Pia unione dei Missionari di San Luca. I fedeli, preparati da lungo tempo a mezzo del bollettino parrocchiale e dall’altare, hanno corrisposto fin dall’apertura a questa specialissima grazia; ed è stata commovente l’affluenza di essi al mattino alle 6, nel pomeriggio alle 15.30 e alla sera alle 19, nonostante il freddo intenso. Se la pessima stagione con pioggia e neve dal pomeriggio del sabato 26 fino al mattino del lunedi 28, in cui si tenne la funzione pei morti, non avesse distolti molti, specialmente i lontani, si sarebbe avuta una Comunione veramente generale; tuttavia le SS. Comunioni furono circa 900. Le prediche di massima furono: 1. fine dell’uomo; 2. salvezza dell’anima; 3. giudizio particolare; 4. peccato; 5. giudizio universale; 6. passioni; 7. inferno, 8. occasioni; 9. paradiso; nascita di Gesù; il figliol prodigo; rassegnazione; il Crocefisso; Sacratissimo Cuore di Gesù; Eucaristia; divozione a Maria Santissima. I catechismi a dialogo ebbero per argomento i comandamenti di Dio e della Chiesa e i sacramenti. I ricordi furono: evitare la bestemmia, la disonestà, il rispetto umano; praticare ( ogni giorno) la preghiera, (ogni festa) la frequenza alla chiesa - (ogni mese) la confessione e la SS. Comunione.-
Bilancio: entrate £ 298.70; spese £ 618.90. Alcuni parrocchiani ofrirono in denaro £ 102.50, nonchè per la canonica portarono complessivamente: 10 polli, 26 uova, 4 bottiglie di vino, un fiasco pure di vino, Kg.2 di lombo; e inoltre frutta, latte, ortaggi.
A ricordo venne distribuita un’immagine del SS. Crocefisso a stampa i sudetti ricordi.
Il mercoledì santo, 17 aprile 1935, cadde abbondante pioggia, dopo quasi due mesi di siccità, che tanti danni aveva prodotto ai seminati, che inaridivano.
Il 25 aprile e 3 maggio 1935 si verificarono due brinate, che danneggiarono assai i raccolti, specialmente il frumento, che soffrì assai, tanto che la pianta ebbe ad inaridire in molti luoghi, e alla base sorsero i germogli, che provvidenzialmente crebbero sino alla maturazione, verificandosi così un buon raccolto; e furono pentiti i parecchi i quali cambiarono la coltivazione.
Il giovedì santo (18 aprile) 1935 verso il venerdì si è tenuta la notte santa, con adorazione ininterrotta per tutta la notte, intervenendo i parrocchiani in buon numero, dandosi il cambio. L’intervento fu ancora più numeroso all’ora santa dalle 21 alle 22, con fervorini del parroco. Questa santa funzione si è fatta per la prima volta nel 1933 e la seconda l’anno seguente, con esito consolante. Da notare che alla Notte Santa del 1935 i giovani dell’associazione San Luigi Gonzaga a due per volta si diedero il cambio di loro iniziativa in cotta davanti al Sepolcro.
Il 23 aprile 1935 il parroco ha accompagnato i giovanetti parrocchiani Canetoli Oreste, Fanin Giorgio, Nerieri Antonio, Zacchini Dante, facenti parte del piccolo clero, a partecipare al convegno del piccolo clero in Bologna, tenuto in occasione del VII° centenario della canonizzazione di S.Domenico.
Nei giorni 25 - 26 - 27 aprile 1935 si è tenuto nella nostra chiesa parrocchiale, secondo le prescrizioni del card.arcivescovo, un triduo a chiusura dell’Anno Santo della Redenzione. Le sante funzioni si sono tenute alle 6 e alle 20 dei giorni suddetti e la domenica 28 se ne è fatta la chiusura con funzione alle 16, consistita in un’ora di adorazione: il popolo è intervenuto numeroso.
La domenica di Pasqua 21 aprile 1935 i componenti il piccolo clero della nostra parrocchia hanno indossato per la prima volta la veste talare nera con colletto bianco, contribuendo ciò al decoro delle sante funzioni.
Nel pomeriggio della domenica 17 marzo 1935 l’ing. cav. Giuseppe Zucchi, comproprietario della tenuta Lorenzatico, facendo viaggio in auto da lui guidata da Bologna a costà, fu vittima di gravissimo infortunio: staccatasi d’improvviso nella discesa dal ponte di Samoggia al Martignone, la vettura capotò per due volte, andando a fermarsi in un cortile colonico: mentre la moglie e i quattro figli rimasero incolumi, egli riportò gravissima lesione spinale. Estratto dall’auto sfasciata, venne ricoverato nell’ospedale di San Giovanni in Persiceto, dove fu degente per più di un mese; quindi venne trasferito all’ospedale Mussolini di Bologna, dove venne sottoposto ad atto operatorio, ma inutilmente. Morì il 2 maggio, da tutti rimpianto. La sua statura alta sembrava stesse a dimostrare l’elevatezza delle sue doti morali: fu uomo di onestà a tutta prova, di fede viva, della quale diede prova sempre in vita e nell’infortunio, che gli costò la vita, avendo dato ordine subito di chiamare il sacerdote, ancor prima del medico. Ricevette più volte dopo la disgrazia (da sano si comunicava varie volte durante l’anno) la SS. Comunione, e meritò di morire santamente, in età di 58 anni.
I suoi funerali riuscirono imponenti per concorso di amici, ammiratori, subalterni (era capo-ufficio dell’ufficio tecnico della Provincia). La sua salma giunse alle 13 del 3 maggio da Bologna alla nostra chiesa, dove il parroco celebrò la S. Messa, e dove il 9 ebbe luogo l’ufficio solenne. La salma venne sepolta nella tomba di famiglia nel nostro cimitero.
Della dirittura morale e fede viva di questo perfetto gentiluomo restano prova anche i sentimenti espressi nel testamento olografo, col quale dispose perchè fosse depositata in curia la somma di £ 1000, col frutto delle quali ogni anno in perpetuo abbia a celebrarsi una S. Messa nella nostra chiesa per l’anima sua, alla quale sia pace!
Nel pomeriggio della domenica 2 giugno 1935 ci si accorse che la campana minore delle tre che componevano il concerto del nostro campanile emetteva un suono inusitato. Si pensò nel momento a cosa passeggera, ma col passare dei giorni l’inconveniente aumentò: si constatò che la campana portava una fenditura appena appariscente all’orlo, prodotta quasi certamente dall’abbassamento del battaglio, e cresciuta in poco tempo, sì da rendere la campana inservibile. Era stata fusa nel 1762 a cura del parroco don Giacomo Pistorozzi ed era squillante.
Nel 1935 furono eseguite riparazioni ai fabbricati beneficiarii per £ 27. Si spesero nello stesso anno per impianti £ 8.50.